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Il restauro e la documentazione

Lo strumento

 

ARISTOS è uno strumento informatico, sviluppato con tecnologie standard, funzionante via web, dedicato all'organizzazione e alla gestione delle informazioni relative alla storia della tutela concepita in tutti i suoi diversi aspetti, anche se con un peculiare interesse per la storia del restauro e della catalogazione: da questa scelta consegue l'acronimo: Archivio Informatico per la Storia della Tutela degli oggetti storici artistici.

La natura della documentazione e la natura della ricerca hanno imposto la scelta di modellare separatamente le principali aree di informazione, che sono state individuate nelle fonti (che costituiscono ovviamente lo strato di partenza del sistema), nei personaggi e negli enti (che agiscono sui beni e dei cui ruoli e funzioni è necessario mantenere traccia), nei beni (i singoli oggetti su cui si agisce che devono poter essere descritti e identificati) e negli eventi (il cuore del sistema che scaturisce dall'interazione fra personaggi, enti e beni ed è il luogo in cui si avvia una prima interpretazione dei dati normalizzando il lessico della fonte). Ne è conseguita la scelta di adottare, quale ambiente di sviluppo del sistema, un database di tipo relazionale. Questa scelta non solo rende possibile articolare i collegamenti fra le aree prescelte, ma anche garantisce la consistenza dei dati ed evita la duplicazione di informazioni, rendendo l'inserimento più veloce.

Per rispondere alla diversità delle esigenze delle soprintendenze, sono state effettuate alcune modifiche per agevolare l'uso e la gestione dei documenti che ogni gruppo di lavoro ha deciso di informatizzare: l'entità Pratica Virtuale e la tipologia di fonte fascicolo.

La Pratica virtuale è un'entità che permette di gestire e unificare eventi, descritti nelle fonti, che sono in relazione tra loro poiché concettualmente afferenti ad un unico fatto più generico. Ad esempio, una pratica virtuale di tipo "restauro" permette di unificare tutto l'insieme di eventi che riguardano un restauro: l'indagine conoscitiva dell'opera, la riproduzione fotografica dell'opera preliminare all'intervento, il trasferimento in laboratorio dell'opera, l'intervento di restauro vero e proprio, la riproduzione fotografica dell'opera posteriore all'intervento ed infine la ricollocazione dell'opera nel contesto originario. L'entità "pratica virtuale" è quindi uno strumento molto utile, che permette di raccogliere e gestire un insieme di eventi, le cui correlazioni non sempre sono facilmente individuabili, amplificando e potenziando la possibilità di recuperare i dati e compiere ricerche incrociate. I documenti che lo descrivono possono essere contenuti in diversi fascicoli, fondi, archivi e città.

La tipologia di fonte fascicolo permette di indicizzare il contenuto di una pratica (o di un fascicolo), segnalando le persone, gli enti, i beni e gli eventi citati nelle diverse fonti che appartengono alla pratica (o al fascicolo), con l'obiettivo di ottenere un'indicizzazione minimale del contenuto. Inoltre, ogni fonte contenuta nella pratica, se inserita come singola scheda in ARISTOS, può essere associata alla fonte "pratica" stessa. Poiché una delle caratteristiche fondamentali del sistema era la strutturazione dei dati di ogni singola fonte, l'introduzione della tipologia "pratica" ha reso possibile utilizzare il sistema per strutturare i dati di un'intera pratica, con una modalità estremamente veloce ma significativa al fine del recupero dei dati stessi.