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Il restauro e la documentazione

Storia

Ar.I.S.T.O.S. è il risultato di una intensa e prolungata attività di progettazione e sviluppo compiuta dalla Soprintendenza BAPPSAE per le Province di Pisa e Livorno in collaborazione con la cattedra di Storia della critica d'arte della Facoltà di Lettere dell'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Per la Soprintendenza, la creazione di uno strumento in grado di consentire una registrazione strutturata delle informazioni relative alla storia della tutela del patrimonio esistente sul proprio territorio di competenza, era solo l'ultimo atto di un lungo processo di informatizzazione e ottimizzazione che era stato avviato fin dall'inizio degli ani Novanta. In questo contesto era inevitabile sviluppare un sistema che consentisse la gestione informatica di tutti gli archivi della Soprintendenza e fosse in grado di offrire le più appropriate forme di risposta a tutte le diverse esigenze di gestione e amministrazione.

La collaborazione, nata nel 2001, tra la Soprintendenza di Pisa e la cattedra di Storia della critica d'arte dell'Università di Pisa, nella persona di Donata Levi, ha dato vita ad un progetto dedicato ai restauri di dipinti e sculture nella Toscana nord occidentale dall'Unità alla legge di tutela del 1939, progetto che prevedeva un'indagine in vari archivi del territorio pisano, tra cui l'Archivio Storico della Soprintendenza.

L'avvio di ricerche sistematiche all'interno di tale archivio confermò lo straordinario interesse del materiale ivi contenuto, rendendo immediatamente palese la necessità di dotarsi di uno strumento che riuscisse a ricostruire e restituire la complessità delle vicende reali e quindi l'esigenza di creare un gruppo di lavoro dedicato allo studio e alla modellazione di questo "dominio" di informazioni e alla definizione dei vincoli e dei requisiti del sistema informatico.

Grazie a un finanziamento della Provincia di Pisa alla Soprintendenza, fu possibile creare tale gruppo di lavoro e quindi realizzare un primo prototipo, la cui sperimentazione consentì di far emergere ulteriormente una serie di esigenze che condussero ad una più raffinata articolazione della struttura del sistema, mentre la ricerca proseguiva grazie ad un finanziamento MIUR per il progetto "Fonti e strumenti per la storia dei restauratori in Italia (1750-1950)". Una prima versione del programma stand alone fu utilizzata per informatizzare i documenti riguardanti la Chiesa di San Francesco di Pisa.

Il continuo lavoro di modellazione e di adeguamento alle diverse esigenze di gestione e amministrazione della Soprintendenza, tra le quali ad esempio quella di estendere l'utilizzabilità del sistema anche alla documentazione inerente i restauri contemporanei, e la incessante verifica dei diversi prototipi, mediante l'inserimento di fonti archivistiche conservate nei vari archivi della Soprintendenza stessa, hanno avuto come conseguenza un ulteriore affinamento della struttura, e quindi delle funzionalità, del sistema e la fondamentale decisione di svilupparne una versione online . che è stata sperimentata con documenti pisani e in particolare con quelli relativi agli affreschi del Camposanto Monumentale.